Imparare con la realtà virtuale le buone pratiche in caso di calamità naturali
Imparare con la realtà virtuale le buone pratiche in caso di calamità naturali
Grazie al continuo progresso nella qualità dei visori, all’evoluzione delle modalità di interazione ed alla riduzione dei costi, la Realtà Virtuale (o Virtual Reality – VR) si sta sempre più affermando in diversi ambiti della società contemporanea. Oltre al dominio nel campo industriale, dell’intrattenimento e dei videogiochi, gli ambiti caratterizzati dalla crescita più intensa sono indubbiamente quelli dell’educazione e della formazione.
Con le limitazioni imposte dalla pandemia da Covid 19 si è sviluppato un notevole interesse in particolare per l’uso di questa tecnologia in ambito scolastico, come sistema alternativo ai tradizionali metodi di apprendimento. Gli sviluppi in questo ambito sono legati principalmente alle opportunità offerte agli utenti di immergersi in scenari virtuali, nei quali è possibile apprendere con modalità innovative, con costi inferiori e, nel caso di esperienze focalizzate su situazioni pericolose, senza alcun rischio.
In questo contesto si inseriscono le attività del progetto RISK, parte del Piano integrato tematico PITEM sulla prevenzione e gestione del rischio. Il progetto, finanziato dal programma Interreg V-A France-Italy (Alcotra), vede la partecipazione del Dipartimento Energia-DENERG “Galileo Ferraris” e del Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN del Politecnico in qualità di Soggetto Attuatore per la Regione Piemonte. Il progetto RISK mira ad aumentare le capacità di gestione delle situazioni di rischio, attraverso azioni di orientamento/informazione partecipate che coinvolgano la cittadinanza, le istituzioni e i portatori di interessi.
Il gruppo di ricerca del DAUIN e i colleghi del laboratorio VR@POLITO del Politecnico – coordinati dal professor Fabrizio Lamberti – hanno contribuito al sotto-progetto RISK FOR, focalizzato in particolare sulla realizzazione di applicazioni in grado di supportare la formazione nella gestione degli incendi boschivi e dei rischi idrogeologici. Nel sotto-progetto RISK ACT, invece, l’obiettivo è stato quello di applicare quanto realizzato in RISK FOR per la formazione degli operatori e dei volontari, e per la comunicazione e sensibilizzazione del rischio con il coinvolgimento di tutti i cittadini.
In particolare, in RISK ACT il Politecnico si è occupato della realizzazione di un gioco con finalità educative (un cosiddetto “serious game”) in VR immersiva rivolto in particolare agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di primo grado.
Il gioco consente di simulare i comportamenti ottimali che dovrebbero essere seguiti in situazioni di allerta idrogeologica, al fine di salvaguardare cose e persone. I giocatori si trovano all’interno di un’abitazione immaginaria colpita da un’alluvione e prendono coscienza sia dei danni causati a cose e persone, sia delle azioni che avrebbero potuto evitarli. Viene quindi data loro la possibilità di viaggiare nel tempo e tornare nel passato per mettere in atto i comportamenti virtuosi volti a contenere i danni.
Gli studenti di alcune scuole sul territorio regionale hanno cominciato a misurarsi con questo innovativo strumento coadiuvati dal personale del Settore Regionale di Protezione Civile e dai volontari del Coordinamento Regionale del Volontariato di Protezione Civile.
I promettenti risultati ottenuti confermano il ruolo chiave delle tecnologie immersive nei processi educativi del presente e del futuro, e suggeriscono che strumenti come quelli realizzati nel progetto RISK contribuiranno a diffondere ulteriormente la conoscenza e le abilità necessarie ad aumentare la resilienza nella prevenzione e la gestione delle calamità naturali.